SUMMER SEA KAYAK EXPEDITION

L'isola Eubea (Evia) è la seconda isola greca e la prima del Mar Egeo.
E' talmente vicina alla costa da essere sovente considerata una penisola, e noi spesso la definiamo affettuosamente "l'isola che non c'è".
Tuttavia, se consideriamo il suo perimetro di oltre 600 Km, i forti venti che la spazzano e le correnti di marea, tanto da rendere a volte impossibile alle navi di risalire il canale per raggiungere il porto interno, rappresenta un'ottima prova sia per l'attrezzatura impiegata che per rispolverare la nostra attitudine, collaudata a Creta, di viaggiare in compagnia costante dell'imperatore Meltemi...
Sarà un impegnativo e divertente viaggio a tre...
Tatiana e Mauro


lunedì 22 luglio 2013

Nea Artakis - Paralia Politikon (11km)

Tutto avremmo pensato tranne di venire in Grecia a prendere l'acqua! A soffrire il caldo, ad abbrustolirci al sole, ad invocare il Maltemi per sopportare l'afa... non certo a battere i denti dal freddo e a rimpiangere di non aver portato il pile rosso a manica lunga.
E invece oggi piove!
Una pioggerella fitta fitta ci sveglia alle sei del mattino. Non abbiamo mai smontato il campo così in fretta: dieci minuti esatti, tempo da record!
Per le tre ore successive ci rifugiamo al bar e consumiamo colazioni dolci e salate in ordine sparso. Poi girovaghiamo per il paese, ancora sotto l'ombrello: siamo a caccia di una carta decente dell'isola ma ci dobbiamo accontentare dell'unica scovata in cartolibreria con la strana scala di 1:210.000.
Pisocchiamo ancora un po' in auto finché i goccioloni freddi non smettono di venir giù... Scarichiamo i kayak quando esce un barlume di sole e nel caricarli manca poco che finiamo lessi: ci saranno 30 gradi e non si muove una foglia!
Abbiamo approfittato della forzata partenza ritardata per aggiornare blog e diario, per far asciugare i sacchi a pelo e per completare finalmente il piccolo scivolo di alaggio portatile che ci ha ispirato Guido...
Prima di prendere il mare si fanno le... quattro del pomeriggio!!! Ma almeno partiamo con l'alta marea: le nostre ossa stanche non avrebbero sopportato di trascinare i kayak sul fondo melmoso della baia per quel centinaio di metri...
Una bimbetta tutto pepe ci riempie di domande proprio  mentre ci allontaniamo dalla riva. 'Dhen catalaveno, signomi' - Non capisco, mi dispiace - 'Dhen milo elinika' - Non parlo greco... che poi son le uniche frasi imparate ieri sul traghetto! La piccola non si scompone, annuisce e poi urla da lontano: Bravo, bravo, GOOD BY!!!
Usciamo dal porticciolo di Nea Artakis con un gran sorriso e dopo un solo chilometro Mauro pronuncia la sua solita frase benaugurale: "Abbiamo appena fatto un seicentesimo del viaggio!!!"
Il Maltemi ci accoglie a braccia aperte e con le sue folate regolari a 12 nodi ci costringe ad un'andatura molto lenta.
Il primo tratto di costa non è un granché e l'unica variazione nella sequenza di villini con giardino affacciati sul mare è un curioso agglomerato di decine di silos di varie dimensioni con un lungo pontile che si allunga nel golfo: un mercantile è trainato da un rimorchiatore verso le grandi boe di ormeggio proprio quando noi pagaiamo sotto quel groviglio di ferri e tubi.
Poco più avanti una stretta spiaggetta ricolma di sassolini forati, ricci e sconcigli bianchi ci ospita per la notte e per la felicità di Mauro, che mi ricorda di non esagerare perché siamo solo al primo giorno ...

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