SUMMER SEA KAYAK EXPEDITION

L'isola Eubea (Evia) è la seconda isola greca e la prima del Mar Egeo.
E' talmente vicina alla costa da essere sovente considerata una penisola, e noi spesso la definiamo affettuosamente "l'isola che non c'è".
Tuttavia, se consideriamo il suo perimetro di oltre 600 Km, i forti venti che la spazzano e le correnti di marea, tanto da rendere a volte impossibile alle navi di risalire il canale per raggiungere il porto interno, rappresenta un'ottima prova sia per l'attrezzatura impiegata che per rispolverare la nostra attitudine, collaudata a Creta, di viaggiare in compagnia costante dell'imperatore Meltemi...
Sarà un impegnativo e divertente viaggio a tre...
Tatiana e Mauro


domenica 18 agosto 2013

Agios Dimitrios - bit more North...

La pagaiata serale di ieri è presto diventata una navigazione notturna.
Uscire dal golfo di Nea Stira a 4 km orari su un mare formato con onde incrociate ci sembra un sogno, dopo l'incubo delle sventolate del giorno prima...
Le tante isole ed isolette disabitate ci offrono un buon ridosso ed una rotta sicura tra i traghetti, il tramonto rosso fuoco ci entusiasma al momento di infilare le prue nel profondo golfo di Almiropotamos e la luna che fa capolino tra le nuvole alle nostre spalle ci avvolge nella sua scia d'argento fino allo sbarco.
Il Meltemi qui non va a dormire da giorni e anche di notte fa fischiare l'innesto delle pagaie di riserva sul ponte anteriore.
Navigare nel buio ha un suo fascino tutto particolare: un paio di volte l'ombra nera della pala mi ha spaventato al punto da farmi saltare sul seggiolino fin quasi a perdere l'equilibrio... se però non si scambiano i frangenti per squali o sottomarini, pagaiare di notte è un'esperienza indimenticabile!
L'approdo ci ha riservato qualche sorpresa. Dei 372 punti che Mauro ha identificato come possibili sbarchi, sin'ora 310 si son rivelati corretti. Ma il 311, purtroppo, non è una spiaggia di sabbia bianca, quanto invece, con nostro grande dispiacere, una scogliera impenetrabile che scivola dolcemente in mare... ci toccano 3 km in più, tutti controvento, schivando le boe arancioni dell'allevamento ittico che occupa per intero la baia successiva e scrutando la costa alla ricerca di un altro punto: dobbiamo 'accontentarci' della spiaggetta privata di una grande villa, provvidenzialmente illuminata a giorno da tre fari, spenti dieci minuti dopo che finiamo di montare la tenda.
Le quattro ore serali-notturne ci hanno fruttato, del tutto insperatamente, ben 18 km ed oggi riprendiamo il nostro percorso verso Nord a cuor leggero: anche se vediamo ancora le pale eoliche che tanto ci impensierivano, le stesse che ci accompagnavano sull'altro versante perché qui l'isola è larga poco più di 3 km, sappiamo che ormai il peggio è passato. Ce lo conferma anche il padrone della villa quando stamattina è sceso in spiaggia e ci ha visto preparare i kayak: "Evia tour? Give me five! Skiros too? Great! Bravo, bravo!"
Pensavamo che ci avrebbe rimproverato per l'incursione notturna ed invece anche lui è molto cortese ed ospitale.
Filare per qualche minuto a 14 km orari di primo mattino è stavolta molto piacevole, come costeggiare il promontorio disabitato di Ormos Bufalo e fare sosta per il pranzo in una caletta perfettamente ridossata.
Il Meltemi ci viene incontro solo nell'ultimo tratto, con l'unica intenzione apparente di rovinarci lo shampo appena fatto, diventato indispensabile perché da alcuni giorni i nostri capelli han preso sembianza e sostanza di una siepe di rovi secchi, ma possibile solo oggi che la costa ci ha finalmente offerto dei ripari incoraggianti.
Le colline avvolgono uno dei porticcioli più pittoreschi dell'isola e la linea di eucaliptos nasconde la luce verde d'ingresso ed un paio di alberi di vele all'ancora.
Sbarchiamo nel porto in cerca del market perché siamo ormai privi di tutto ma scopriamo con disappunto che il più vicino è a 5 km su per la montagna: nostro malgrado, ci sediamo in taverna per una cena anticipata, serviti da un cameriere che ha i tratti e la flemma di Fabrizio De Andrè.
Ci regaliamo un'altra breve pagaiata serale, ma solo dopo tzatziki, insalata greca, polpo, suvlaki, birra e tsipouro... neanche fosse la nostra ultima cena!
Quante belle emozioni, in questi ultimi giorni di viaggio: del resto è per questo, per fare il pieno di emozioni, che vale la pena di viaggiare, no?!?

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