SUMMER SEA KAYAK EXPEDITION

L'isola Eubea (Evia) è la seconda isola greca e la prima del Mar Egeo.
E' talmente vicina alla costa da essere sovente considerata una penisola, e noi spesso la definiamo affettuosamente "l'isola che non c'è".
Tuttavia, se consideriamo il suo perimetro di oltre 600 Km, i forti venti che la spazzano e le correnti di marea, tanto da rendere a volte impossibile alle navi di risalire il canale per raggiungere il porto interno, rappresenta un'ottima prova sia per l'attrezzatura impiegata che per rispolverare la nostra attitudine, collaudata a Creta, di viaggiare in compagnia costante dell'imperatore Meltemi...
Sarà un impegnativo e divertente viaggio a tre...
Tatiana e Mauro


martedì 6 agosto 2013

Linaria - Baia di Agalipa (25 km) + Baia di Agalipa - Baia di Agnos (25 km)

Sono state due giornate davvero spumeggianti.
Sulla carta nautica Skiros non sembra nulla di speciale, ma nella realtà è un'isola molto bella: selvaggia, poco abitata e ancor meno turistica, con una costa frastagliata, rocciosa e ricca di angoli suggestivi, grotte e promontori lavorati dal mare e dal vento in modi sempre diversi...
Purtroppo, o per fortuna, della costa abbiam visto ben poco, se non da lontano, tutti presi com'eravamo a governare i kayak tra i frangenti.
A conti fatti, la traversata potevamo farla solo in quel giorno là, perché in quelli seguenti il Meltemi ha iniziato a gonfiare il mare soffiando incessante da Nord-Nord Est a 20-25 nodi! Una volta raggiunta l'isola, non abbiamo potuto costeggiarla granché, perché le raffiche nelle baie raggiungevano anche i 30 nodi: abbiamo così adottato la tecnica messa a punto a Creta, di entrare un poco nei golfi più pronunciati e di farci 'sputare' fuori in pochi minuti dal vento teso, che a tratti sapeva di miele e a tratti di anguria.
Ci han tenuto compagnia delle bellisime berte in volo radente tra le onde e delle coppie di nibbi in volo acrobatico lungo le scogliere verticali del versante nord-occidentale.
Quando abbiamo adocchiato il relitto spiaggiato nella ridossata caletta di Agalipa non ci abbiamo pensato due volte a sbarcare per fare campo. I vicini di tenda greci, dapprima indifferenti, si son dimostrati ben presto molto amichevoli e oltre ad offrirci il solito caffè, profumato di ospitalità, ci han fornito anche tante utili informazioni sul resto della costa (oltre che farci il grandissimo favore di portar via, con la loro, anche la nostra busta stragonfia di spazzatura).
Abbiamo dormito avvolti dal fruscio del vento che faceva lamentare i pini d'Aleppo e vorticare la posidonia depositata sulla sabbia...
Il Meltemi ci aspettava.
Stamattina le raffiche erano ancora forti e non accennavano a diminuire: c'è voluto più di un'ora per coprire i 4 km che ci separavano da Capo Aloni, sull'estremità settentrionale dell'isola, dove hanno realizzato la pista dell'aeroporto gettando cemento e tetrapodi tra gli innumerevoli scogli affioranti...
Poi son bastati 90 minuti per raggiungere Horas-Skiros, 13 km più in là, un paesino da cartolina arroccato intorno ad un cucuzzolo roccioso come un piccolo presepe bianco...
Il mare ci ha fatto ballare parecchio! Del resto, siamo venuti qui per questo.
La tensione è salita insieme alle onde e per una ventina di minuti abbiamo navigato in appoggio (quasi) continuo. Poi abbiam preso gusto a quel sali scendi di tre metri ed abbiamo iniziato a respirare il respiro del mare: niente più appoggi ma continue scivolate su quelle collinette liquide, sperando (spesso inutilmente) che non franassero proprio sui nostri kayak... diciamo che non c'è mai stato bisogno di bagnare i ponti per rinfrescare pannelli, carte e gps!
Quando la 'lavatrice' ha avviato un vigoroso programma 'centrifuga', sapevamo come far scodinzolare i kayak tra i frangenti... abbiamo evitato le secche più insidiose ed infilato lo stretto canale tra un vecchio mulino a vento ed una chiesetta bianca sull'isolotto di fronte con l'energia dei bambini al parco dei divertimenti!
Le magliette dei camerieri della taverna sul mare scelta per il pranzo avevano stampato una frase illuminante, in spagnolo: 'Morir por morir, morir en la taverna!'... non abbiamo mai mangiato così bene: insalata greca, tzatziki, crema di melanzane, alici e polpo!
Riprendiamo la navigazione soltanto nel tardo pomeriggio, sfruttando ancora il vento in poppa per raggiungere 'gratis' la nostra nuova casa per una sola notte...

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