SUMMER SEA KAYAK EXPEDITION

L'isola Eubea (Evia) è la seconda isola greca e la prima del Mar Egeo.
E' talmente vicina alla costa da essere sovente considerata una penisola, e noi spesso la definiamo affettuosamente "l'isola che non c'è".
Tuttavia, se consideriamo il suo perimetro di oltre 600 Km, i forti venti che la spazzano e le correnti di marea, tanto da rendere a volte impossibile alle navi di risalire il canale per raggiungere il porto interno, rappresenta un'ottima prova sia per l'attrezzatura impiegata che per rispolverare la nostra attitudine, collaudata a Creta, di viaggiare in compagnia costante dell'imperatore Meltemi...
Sarà un impegnativo e divertente viaggio a tre...
Tatiana e Mauro


venerdì 23 agosto 2013

Chalkida - Nea Artakis (9 km)


Finito, adesso è davvero finito: il nostro bel viaggio intorno all'Eubea si è concluso oggi, con una manciata di chilometri e qualche inattesa emozione!
A differenza di tutti gli altri giorni, stamattina abbiamo puntato la sveglia, per smontare il campo di buon'ora e per non intralciare oltre lo scivolo di alaggio della locale scuola di vela.
Siamo saliti in kayak puntuali alle dieci per goderci dall'acqua l'affascinante fenomeno dell'acqua pazza, 'crazy water' la chiamano gli isolani, perché pare che abbia fatto impazzire persino Aristotele: ogni sei ore il Mar Egeo entra nell'imbuto creato dallo stretto di Chalkida e tra quelle due rive così vicine diventa un fiume in piena.
L'abbiamo osservato tutta sera, ieri, emozionati come bambini quando, aperto il ponte in ferro, son passati in quel pertugio navi cargo, motoscafi e barche a vela... subito dopo la stanca di marea, durata pochi minuti, l'acqua ha preso a ribollire in gorghi sempre più grandi, trascinando con se le povere meduse che nulla potevamo contro quella corrente sempre più impetuosa, tanto che persino i gozzi a motore dei pescatori notturni faticavano a risalirla.
Stamane abbiamo diligentemente atteso la marea crescente per uscire senza sforzi dallo stretto con la corrente a favore, sospinti verso Nord dall'acqua pazza.
Nell'attesa ci siamo goduti ancora una volta lo spettacolo delle meduse sospinte di qua e di là dalla corrente: sembrava di essere affacciati su un acquario, perché intorno al pozzetto del kayak, in quella mezz'ora in cui li abbiamo tenuti ormeggiati sotto il molo vicino allo stretto, si saranno radunate centinaia di meduse, quelle grandi con la cappella ad occhio di bue e quelle minuscole con i filamenti iridescenti come le vecchie lampadine con la resistenza interna. Sono state il nostro perfetto indicatore del cambio di marea. Avrò scattato decine di foto, mentre Ferro mi canzonava perché somigliavo al pifferaio magico delle acque...
Poi il Meltemi, usciti dallo stretto, ci ha rivolto un ultimo saluto, che noi sappiamo essere soltanto un arrivederci: ci ha accompagnato per le ultime due ore di pagaiata, facendoci sudare anche gli ultimissimi chilometri, soffiando in direzione contraria fin dentro il porticciolo di Nea Artakis, lo stesso dal quale siamo partiti non ci ricordiamo più quando...
Sbarchiamo che è ancora bassa marea, festeggiamo in taverna con i nostri piatti preferiti e quand'è il momento di caricare i kayak sull'auto scopriamo che la batteria non ne vuole sapere di andare: si sarà sentita trascurata, dopo tanti giorni passati da sola!
Gli operai del vicino cantiere ci offrono di fare ponte con una piccola ruspa e con i cavi che Mauro ha sempre in macchina: così festeggiamo ancora una volta con due caffè frappe'!
La signora del bar si ricorda di noi e ci fa un bel regalo: un cavalluccio marino dalla sua sterminata collezione.
Nel pomeriggio cerchiamo e troviamo una batteria nuova, facciamo acquisti per noi e per gli amici e ce ne torniamo un po' mesti verso Patrasso, lungo un'autostrada ad una sola carreggiata in cui la corsia di emergenza viene da tutti usata come corsia di cortesia...
Fatichiamo un poco a trovare un luogo adatto dove trascorrere la nostra ultima notte in Grecia ma ora stiamo montando la tenda su un piccolo belvedere affacciato sullo stretto di Corinto.
Domani saliamo sul traghetto per Ancona e domenica sera arriviamo a casa: il viaggio in kayak è davvero terminato e questa vacanza volge ormai al termine...

1 commento:

  1. Ho letto il vostro viaggio in Eubea, ho voluto leggerlo tutto in una volta unica, come un grande racconto.
    Vi ringrazio per avermi fatto partecipe; mi è parso, durante la lettura, di essere anch'io su queste isole e tra questa gente.
    Quest'anno, ma ormai da quattro anni, sono assente dalle isole greche, molte delle quali le avevo circumpagaiate e vissute profondamente fin dai primi anni '70.
    La Grecia e le sue isole occupano un grande spazio nel mio cuore.
    Condivido tutte le vostre considerazioni in merito alla stupenda ospitalità del popolo greco.
    Un grande popolo, ricco di sincera umanità e una grande terra, un patrimonio da difendere e preservare.
    W la Grecia e i Greci.

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